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martedì 28 aprile 2015

LA PESCA PIù ECONOMICA AL MONDO...



Vi sarà sicuramente capitato di andare in spiaggia a fare il bagno e di vedere in pochi centimetri di acqua tanti pescetti intorno ai piedi.


Potrebbe trattarsi di occhiate, sparidi, mormorelle e così via.
Questi pescetti seppur piccoli, fritti sono davvero gustosi e quindi una volta in spiaggia, perchè non provare a prenderne un bel po'!

Per catturarli non avremo bisogno di altro che un sacchetto di plastica e qualche pezzetto di pane.

 Ebbene si! Non avremo bisogno di canne, lenze, ami ed esche...altrimenti non sarebbe stata la pesca più economica del mondo.

 Per il sacchetto va benissimo uno di quelli comunissimi che ci danno in qualunque negozio e poi qualche pezzetto di pane che sia fresco o secco non fa alcuna differenza.

Quindi non ci si deve preparare nulla dato che se passiamo una giornata in spiaggia, solitamente un sacchetto di plastica lo si ha sempre e un panino per pranzo non ce lo facciamo mai mancare.

 Allora vediamo come fare.

 Prendiamo la busta in plastica e allarghiamo la parte delle maniglie.


Una volta allargate le maniglie, non ci resterà che immergere la busta in acqua facendo in modo che si riempia di acqua e che resti ben aperta, a quel punto vedrete che la busta resterà semi sommersa, ovvero resterà parte delle maniglie fuori dall'acqua, mettiamo del pane all'interno della busta e spostiamoci di un metro.



Aspettiamo che i pescetti entrino nella busta per mangiare il pane, avviciniamoci e tiriamo fuori la busta e il gioco è fatto.

Vi assicuro che se ci sono questi pescetti nei pressi della riva ne prenderete almeno 2/3 al minuto.



Divertimento e cena...garantiti!!!


domenica 26 aprile 2015

PESCA CON IL PETTO DI POLLO





Oggi analizzeremo la possibilità di utilizzare un esca alternativa, ovvero il PETTO DI POLLO.



Ebbene si, il petto di pollo può essere una valida alternativa alle classiche esche (anellidi, pane e formaggio, frutti di mare, crostacei, etc, etc). In Francia e in Turchia già da tempo è entrato stabilmente nella classificazione delle esche, con un uso molto flessibile, infatti viene utilizzato ed innescato nella pesca a surf casting, nella pesca con galleggiante a bolognese o inglese e addirittura nella pesca al tocco. Il pollo, ovviamente crudo, dopo qualche minuto in acqua, per una reazione con il sale, diventa bianchissimo quasi fluorescente, ed è proprio questo colore, molto simile a quello del calamaro ad attirare i pesci, soprattutto quelli di grosse dimensioni, parliamo di cefali, saraghi ,occhiate, ed orate.



Per quanto riguarda l'innesco, nella pesca con galleggiante basterà tagliare un pezzettino quadrato e infilarci semplicemente l'amo all'interno, mentre per il surf casting, taglieremo un pezzo più grosso in base alla misura dell'amo usato e lo infileremo con un ago per l'innesco, se magari il petto di pollo è un poco molle, una volta infilato nell'amo andremo a farci una girata di cotone elastico per bloccarlo bene.



Ovviamente in commercio non mancano le esche di qualunque tipo, ma considerando il prezzo di esse , la quantità dei capi sempre più risicata nelle scatole e che con 2€ di petto di pollo inneschiamo un amo del 5 per la bellezza di 20 volte un pensierino ad usarlo lo si può fare...a voi il giudizio.






Buon divertimento

mercoledì 22 aprile 2015

PESCA CON TECNICA BOLO/INGL

In questo post vedremo la tecnica di pesca che più uso e che più mi diverte.

L'ho chiamata bolo/ingl in quanto come andremo a vedere si tratta di un tipo di pesca con alcuni tipici elementi della tecnica all'inglese ed altri elementi della tecnica bolognese, anche se alla fine l'obiettivo resta sempre lo stesso...allamare, e la preda più ambita resta sempre la regina spigola.

Questa tecnica richiede l'uso di una canna inglese a tre pezzi con una lunghezza dai 4 ai 5 metri, più corta ci darebbe problemi sia in fase di lancio che in fase di recupero, mentre con una canna più lunga andremmo a perdere in termini di manegevolezza e leggerezza.

La canna dovrà avere un'azione di punta 0-10 gr che ci permetterà di ferrare con estrema prontezza all'affondare del galleggiante.

Per quanto riguarda il portamulinello, preferisco quello con blocco inferiore, ovvero quello con la clip scorrevole sulla parte inferiore, comunque questo non è rilevante in fase di pesca.

Il manico della canna sarà sicuramente in sughero, che ci consentirà una certa comodità dato che in questo tipo di pesca la canna non si posa mai.

Per il mulinello avremo bisogno di un 3000 o 4000 con frizione anteriore, il top sarebbe averlo con la leva da combattimento per la frizione che ci permetterebbe in fase di combattimento di regolarne l'apertura con la sola pressione sulla leva, senza dunque dover togliere la mano dal mulinello per andare ad aprire e chiudere la stessa frizione, alcune marche lo chiamano full control.

Il mulinello lo andremo a imbobinare con un fluoro carbon dello 0.14 affondante.

Ora vediamo come sviluppare la montatura.




I due stopper saranno fatti in cotone in quanto rispetto a quelli in gomma risultano meno ingombranti e più fluidi nella fase di lancio.

Il galleggiante dovrà essere scorrevole a penna con grammatura che varia da 1 a 5 gr. in base alle nostre esigenze di lancio e alle condizioni del mare. Comunque più leggero è meglio sarà.

Per la piombatura procederemo con una spallinata composta da sei pezzi equidistanti gli uni dagli altri, il peso varierà logicamente in base al galleggiante scelto.

Per il terminale utilizzeremo un fluoro carbon dello 0.12 lungo circa 1,5 mt. , con un amo in carbonio del 20.

Arrivati sullo spot di pesca inizieremo con il sondare il fondo e regolare lo stopper.

Inneschiamo due bigattini, uno a calza coprendo l'amo e l'altro sottopelle dalla testa.

Se riusciamo catturiamo dei gamberetti sul posto che nella pesca alla spigola sono micidiali.

Il gamberetto verrà innescato dalla coda.

La frizione teniamola leggermente aperta, per poi andare a regolarla una volta ferrato il pesce.

Ogni lancio ricordiamoci di pasturare una decina di bigattini sul galleggiante.

Buon divertimento!!!


martedì 21 aprile 2015

PESCA AL GRONGO


Il grongo è un pesce osseo di mare appartenente alla famiglia delle Congridae. Ha l'aspetto simile a quello dell'anguilla, ma più grosso . La sua pelle è liscia e ricoperta di una sostanza mucosa, la livrea varia dal nero al grigio chiaro a seconda del colore del fondale in cui vive. Il grongo, raggiunge dimensioni di molto superiori a quelle dell'anguilla, arriva, infatti, anche a tre metri di lunghezza e ai 50 chili di peso. Gli esemplari femmina sono solitamente più grandi dei maschi. Ha abitudini molto simili a quelle della murena e dell'astice, come loro, infatti, predilige gli anfratti oscuri, come grotte o relitti, e si sposta per cacciare di notte. Quando sceglie una tana il grongo non si allontana quasi mai da essa, e la sceglie in base alla scarsa visibilità, cosa che rende più difficile la sua cattura di giorno.
Si ciba prevalentemente di invertebrati, i suoi preferiti sono i polpi è anche ghotto di pesce azzurro, angia anche pesci morti.

Iniziamo col dire dov'è possibile trovare il grongo e quale sono le sue caratteristiche.
Il fondale preferito dal grongo è quello arenico o fangoso, su cui siano presenti formazioni roccie, siano esse scogliere sommerse catasti calcarei.
Sarà importante essere dotati di una buona canna da Surf Casting la cui potenza nominale si aggiri sui 100 - 180 gr. ad azione preferibilmente parabolica che non tema grandi sollecitazioni (capirete in seguito perchè)e
di un mulinello che vi si abbini a meraviglia, con grandi capacità di carico,quindi,e ottimo rapporto, che andremo ad armare con un buon 0.40, anche 0.45. Se vi trovate su di una scogliera, munitevi di un guadino resistente e capiente.
 La lenza da utilizzare è quella tipica del Surf, composta da piombo scorrevole e salvanodo, che inseriremo sullal enza madre e fermeremo con una girella piuttosto resistente. A differenza di altre techinche di pesca, vi consiglio un terminale costituito interamente col cavetto d'acciaio, che non superi i 50 cm. (Il grongo è tutt'altro che schizzinoso e non noterà assolutamente la "corda"), terminale che dovrà essere armato di ami non inferiori all 1/0.
Le esce, come già detto, saranno costituite da grosse sarde e da molluschi, quali calamaretti, piccole seppie e polpetti, i così detti "Moscardini".
La sarda potrà essere innescata con o senza testa, l'importante è che calzi completamente sul'amo. Nel caso decidiate di innescarla col la testa, vi consiglio di serrarne la bocca con del filo elastico, poichè in caso contrario sott'acqua andrà a formare delle bolle che infastidiranno irrimediabilmetne la nostra preda.
Stesso discorso per i molluschi che, in qualsiasi caso,dovranno coprire completamente il nostro amo.
L'esca, ovviamente, dovrà poggiare proprio sui fondali sopra descritti ed è per questo che vi consiglio di pescare solo con la certezza che vi sia la presenza dei suddetti.
La mangiata del grongo è violenta e la vostra ferrata dovrà essere parimenti violenta e pronta : questa fase della pesca è fondamentale, poichè, una volta avvertita la puntura dell'amo, il grongo cercherà di guadagnare immediatamente la tana e, nel caso vi riesca, potrete amabilmente dire addio alla preda. Proprio per questo vi consigliavo canne potenti : dovrete forzare il pesce, durante il recupero, a canna alta ed essere piuttosto sbrigativi ad allontanarlo dal fondale roccioso. Pescando su di una scogliera, dovrete stare doppiamente attenti perchè, uan volta sotto di voi, punterà la scogliera stessa e dovrete essere pronti ad impedire questo tentativo cercando di tirare il capo del grongo fuori dall'acqua.
Le condizioni idealidi pesca sono col mare in mareggiata ed in scaduta, esclusivamente di notte.



Buon divertimento!!!




Vediamo come cucinarlo...



Ingredienti per 4 persone:

 -2 gronghi del peso di 500 gr. circa l'uno

 -400 gr. di pomodoro maturo

 - 2 spicchi di aglio

 -4 cucchiai di olio

 -farina quanto basta

 -sale

 -pepe




Preparazione:


Sventrate dapprima i gronghi, eliminatene poi le teste e le code e tagliateli infine in pezzi di circa 5 centimetri. Infarinate i pezzi di pesce e fateli rosolare in un tegame con l'olio e gli spicchi d'aglio. Unite poco dopo i pomodori tagliati a pezzetti, regolate di sale e pepe e fate cuocere tutto per 15 minuti circa. A piacere potete cospargere di prezzemolo tritato prima di servire.

Tempo di cottura: 25'


 

 


PESCA CON LA NASSA


In questo post vedremo come costruire una nassa e che esche usare per selezionare le prede.
Ci serviranno:

 - rete plastica a maglie strette, tipo quella usata per le recinzioni

 - retino da bimbi di quelli che si vendono ad 1€

 - fascette stringenti in plastica

 - lenza da 1 mm

 - filo di ferro zincato


1 Prendiamo il filo di ferro e creiamo tre cerchi di uguale dimensione





2 Avvolgiamo la rete di plastica intorno ai cerchi e fissiamola con le fascette.
I tre cerchi di ferro dovranno essere a pari distanza l'uno dall'altro. Tagliamo un pezzo di rete per creare la chiusura ad una delle due estremità e fissiamola facendo una cucitura con la lenza




3 Prendiamo il retino e tagliamo la parte della rete andando a creare una sorta di imbuto ma non troppo stretto. Questo imbuto lo andiamo a fissare dalla parte larga sul primo cerchio della nassa, per capirci, quello che è rimasto senza coperchio. Mentre la parte stretta dell'imbuto la andremo ad ancorare al centro della nassa con della lenza.

4 Colleghiamo la corda alla nassa



La nassa è pronta, vediamo come e cosa innescare.
Innescarla è semplicissimo basterà infilare quello che decideremo all'interno della nassa e il gioco è fatto.
A seconda di quello che vorremo pescare, cambierà il nostro innesco ovvero:

 - Per i pesci e granchi useremo sarde e pasture (sfarinati o impasti come il pane e formaggio).

 - Per i polpi e totani useremo granchi meglio se vivi, pezzetti di straccio bianco, pezzetti di polistirolo e foglie di alloro.


Tutti gli spot sono buoni per questo tipo di pesca, sabbia, roccia, fango. Abbiamo solo l'imbarazzo della scelta.
La nassa una volta posizionata dovrà rimanere in acqua per almeno 12 ore prima di essere ritirata.



Buon divertimento!!!


lunedì 20 aprile 2015

PESCA AL POLPO CON LA ZAMPA DI GALLINA


Il Polpo (Octopus vulgaris) è un mollusco che appartiene alla classe dei Cefalopodi Pssiede otto tentacoli, che usa per fare presa sul fondo e per muoversi su di esso.
Il Polpo vive da pochi centimetri d’acqua fino a qualche decina di metri di profondità ed è una preda molto ambita per la prelibatezza delle sue carni e per la facilità con cui è possibile incontrarlo.Ora vediamo un metodo di pesca da riva, tanto bizzarro quanto tradizionale...la zampa di gallina!!!Quello della zampa di gallina , è uno dei metodi di pesca piu' efficace e più economico. E' efficace in quanto in acqua simula la "testa" di una seppia (preda del polpo).


Per fare questo tipo di pesca avremo bisogno di:

5 mt di lenza diametro 0.60
Una zampa di gallina
Uno straccio bianco / busta di plastica bianca
Un bastone di circa 1,5 mt
Un occhiello
Un piombo 100g

Assembliamo il nostro strumento...



 
1 Leghiamo lo straccio bianco alla lenza con un semplice nodo




2 Ora leghiamo la zampa di gallina 30 cm al di sotto dello straccio.




3 Fissiamo il piombo 30cm al di sotto della zampa di gallina








4 Colleghiamo l'occhiello all'estremità del bastone









5 Infine leghiamo la nostra lenza all'occhiello in cima alla mazza.
 
L'attrezzatura è pronta, muniti di un secchio e di un guadino rechiamoci sul luogo di pesca, ovvero scogliere sommerse, specialmente dove la roccia si mescola alle alghe e alla sabbia, ma non disdegna nemmeno le distese fangose, le dighe frangiflutti e l’interno dei porti. L’azione di pesca consiste nel lanciare la lenza a qualche metro di distanza e recuperare poco alla volta, cercando di percepire la trattenuta del Polpo che attacca l’esca. Una volta che il polpo si avrà agguantato la zampa, dovremo tirare la lenza in modo costante, ovvero bisognerà cercare di tenere il polpo staccato dal fondale onde evitare che si vada a infilare tra gli scogli, e una volta portato a galla guadinarlo senza cercare di portarlo su di peso. Per aumentare tali possibilità, possiamo munire il terminale di una corona di ami, chiamata appunto "polpara" in modo che quando il polpo si attacca all’esca ne rimane allamato e quindi non può più scappare .Le ore della giornata più adatte a questa pesca sono le ore dell'alba e del tramonto. Per quanto riguarda le stagioni, il Polpo si cattura durante tutto dell’anno, con una maggior frequenza di grossi esemplari nei mesi autunnali ed invernali.
 
E' pronto a tavola...
Ingredienti:

800 gr di polpo
200 gr pomodori ciliegino
1 spicchio d'aglio
1 peperoncino
sale q.b
olio q.b
prezzemolo q.b
pepe q.b
 
 

Pulire accuratamente il polipo togliendo la vescichetta del colore e gli occhi. Eventualmente si può acquistare il polipo già pulito. Mettere il polipo su di un tagliere e batterlo (non troppo violentemente per non rompere i tentacoli) con un batticarne per ammorbidirlo ed eliminarne la rigidità. Lavarlo accuratamente e metterlo nella pentola, con i tentacoli rivolti verso l'alto. Mettere i pomodori tagliati, peperoncino tritato, l'aglio, il prezzemolo legato a mazzetto e 1 bicchiere di olio. Non unire acqua, con la cottura il polipo rilascerà la sua. Non aggiungere sale in quanto il polipo dovrebbe essere già abbastanza salato. Coprire la pentola con della carta forno che si fisserà legandola con uno spago fatto passare intorno al bordo. Tagliare la parte eccedente per evitare che bruci. Mettere sul fuoco a fiamma bassissima (una fiamma alta rovinerebbe la riuscita del piatto) e lasciar cuocere per circa 1 ora, poi eliminare la carta e continuare la cottura ancora per circa mezz'ora (il liquido dovrà restringersi). Spostare la pentola dal fuoco e lasciar riposare il polipo una mezz'ora.
Servite il polpo accompagnato da fette di pane casereccio tostato.


 

Buon appetito!





domenica 19 aprile 2015

PESCA AI GAMBERETTI TRA GLI SCOGLI





 
 



I gamberetti vivi sono un'esca molto catturante, soprattutto per ciò che concerne la pesca della spigola, ma riuscendone a catturare una buona quantità li si può anche inserire con gran successo in una frittura di pesce. Vediamo come reperirli.



Occorrente:

- Un retino

- Tre metri di corda o spago

- Un sasso





 

  1 Reperiamo un retino o un piccolo guadino, l'importante è che non superi un diametro di 22cm perchè come vedremo dovremo andare a posizionarlo tra gli scogli. Andrà benissimo uno di quei retini dei bambini che si vendono per 1 o 2€.













2 Smontiamo il retino, ovvero dividiamo la testa dal manico, così come in foto.







3 Fissiamo un sasso sul fondo del retino con della corda o se magari il retino è molto profondo, lo infiliamo e facciamo poi un nodo allo stesso retino.









 
4 Colleghiamo tre pezzi di corda da un metro al retino con un semplice nodo attraverso le maglie. Facciamo attenzione a posizionare le corde in modo equidistante, in modo tale che il retino resti in posizione corretta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
5 Colleghiamo l'altra estremità delle corde al manico del retino.


 
Ecco fatto il nostro retino per gamberi è concluso, non ci resta che andare a pesca.
Prendiamo una sarda o un'alice e fissiamola sul fondo del retino, immergiamo il retino nell'acqua tra gli scogli e aspettiamo che arrivi qualche gamberetto.
Una volta che i gamberetti saranno entrati nel retino, non ci resterà che tirarlo su e mettere le nostre catture in un secchiello con dell'acqua.

Buon divertimento!!!

venerdì 17 aprile 2015

PESCA AI GRANCHI TRA GLI SCOGLI

Eriphia verrucosa, conosciuto comunemente come granchio favollo, o granchio fellone sarà il protagonista di questo nostro post, nel quale capiremo come catturarlo e come mangiarlo. Iniziamo col dire che questo crostaceo è molto comune nel nostro paese e lo si può trovare in tutte le scogliere naturali o artificiali (basta che non siano state appena posate).
Granchio fellone
Per creare l'attrezzatura avremo bisogno di:
Canne bambù, foto 1




- Due canne di bambù (foto 1) lunghe circa 1 mt oppure le    ultime sezioni di qualche vecchia canna da 
  pesca fissa o ancora in alternativa qualsiasi 
  altro tipo di bastone  o mazza tipo scopa.









            Lenza, foto 2            

- Circa 30 cm di lenza diametro 1 mm (foto 2).









- Nastro isolante, come quello che usano gli elettricisti.

- Retina tipo quelle delle confezioni di aglio, cipolle, patate etc etc, basta abbia le     maglie abbastanza strette.



Nodi cappio, Foto 3

Procediamo con la preparazione dell'attrezzatura.
Con la lenza formiamo un nodo cappio (foto 3) con un diametro di circa 5 cm.






Foto 4


Leghiamo l'estremità fissa  del cappio ad una delle due 
canne di bambù (canne, mazze scopa, bastoni, etc) 
con del nastro isolante; assicuriamoci di stringere bene 
e verifichiamo che il cappio non venga via sotto sforzo
(foto 4).




Prendiamo un paio di sarde o alici ed avvolgiamole nella retina ricavata dalle confezioni di aglio o patate.
Le estremità della retina le andiamo a fissare con il nastro isolante all'estremità della seconda canna di bambù.



Tana, foto 5
Siamo pronti, andiamo a cercare delle potenziali 
tane tra gli scogli.
Per comodità nostra ci converrà posizionare
la canna con le sarde tra scogli dove l'acqua 
è abbastanza ferma, assicuriamoci di incastrare 
per bene la canna tra gli scogli onde evitare che 
un'onda oppure lo stesso granchio possano 
portarcela via (foto 5).




Foto 6




Le sarde devono essere posizionate appena
al di sotto dell'acqua, o addirittura metà in acqua 
e metà fuori (foto 6)





Ora non ci resta che attendere, evitando di fare forti rumori e di muoversi bruscamente, l'arrivo della nostra preda. 



Foto 7                                                Foto 8
Attenzione, sicuramente prima del
nostro favollo (foto 8) arriveranno 
altri ospiti, ovvero i granchi corridori
(foto 7) che non ci interessano
assolutamente, quindi lasciamoli pure
banchettare tanto appena arriverà
il nostro amico si dilegueranno in 
meno di un secondo.


Quando vedremo arrivare il favollo, non avviciniamo subito il cappio ma attendiamo circa un minuto in modo tale che inizi ad attaccarsi alle sarde.
Passato il minuto, avviciniamo il cappio molto lentamente, facciamo entrare una delle due chele e poi tiriamo velocemente.
Ed ecco fatto!!! Il granchio è nostro, non ci resta che metterlo in un secchio e passare alla successiva tana.
Buon divertimento!!!


Alcuni suggerimenti per una miglior efficacia:


  • La bassa marea ci consentirà di avere più tane a portata di mazza.
  • Per ogni tana insidiata attendiamo almeno venti minuti e se non sarà arrivato nulla spostiamoci di qualche metro.
  • Il mare calmo è sicuramente uno dei fattori che consentiranno una buona riuscita della nostra battuta.
  • In attesa del favollo posizioniamoci in modo tale che il nostro corpo non faccia ombra sulla tana.

Ora vediamo come mangiarli...


Ingredienti per 4 persone:

400 gr di spaghetti, 4 granchi, 1 peperoncino, 1 spicchio d'aglio, mezzo bicchiere di vino bianco secco, olio evo, 10 pomodorini ciliegino, prezzemolo e sale q.b.



Preparazione:

In una larga padella mettiamo l'olio evo e aggiungiamo l'aglio e il peperoncino a pezzetti, quando sara' diventato dorato uniamo i granchi interi . Appena messi in padella i granchi tenderanno a cambiare colore,diventeranno arancioni. A questo punto, alzare la fiamma , spruzzare con vino bianco secco, portare ad evaporazione quindi versare i pomodori, schiacciarli con una forchetta, regolare di sale e far cuocere a fuoco moderato per 10 minuti. Lessare gli spaghetti in abbondante acqua salata in pieno bollore, scolarli al dente e travasarli ancora umidi nella padella del condimento. Spolverizzare con una generosa manciata di prezzemolo tritato, mescolare, saltare e servirli subito.
Per gustare la polpa del granchio, munirsi di schiaccianoci per estrarla dalle chele.


Buon appetito!











                                                    





   




























SANTE PAROLE





“I pescatori sanno che il mare è pericoloso e la tempesta  terribile, ma non hanno mai trovato questi pericoli, una ragione sufficiente per restare a riva.”


                                                                VINCENT VAN GOGH